Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

I PAESI PRESENTI IN QUEST’AREA SONO :

– Castelmezzano (PZ); – Pietrapertosa (PZ); – Accettura (MT); – Olivero lucano (MT); – Garaguso (MT); – Calciano (MT); – Tricarico (MT); – Campomaggiore (PZ); – Cirigliano (MT); – San Mauro Forte (MT); –Gorgoglione (MT) ; – Brindisi di Montagna (PZ); – Albano di Lucania (PZ); – Trivigno (PZ).

Il Parco di Gallipoli-Cognato: un viaggio attraverso i Totem della natura ancestrale

Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane
Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Nel cuore della regione, fra maestose cattedrali di arenaria, borghi-presepe, esperienze adrenaliniche e sconfinate foreste, custodi di misteriosi complessi megalitici e antichissimi riti arborei, sembra un pò di fare un viaggio indietro nel tempo, a come doveva essere migliaia di anni fa il mondo con i suoi paesaggi selvaggi, mastodontici, incontaminati, sui quali la mano dell’uomo ancora non era intervenuta e la natura vergine si mostrava in tutto il suo carattere sublime e nella sua potenza.

E’ questa la sensazione che in qualche modo si prova nell’attraversare i luoghi che costituiscono il centro esatto della Basilicata, con i loro profili dagli andamenti quasi preistorici, in atmosfere pervase da un fascino primordiale. Sì, perché questo rappresentano le Piccole Dolomiti Lucane, veri e propri Totem alla maestosità della natura.

Pinnacoli rocciosi come guglie di cattedrali naturali si stagliano verso il cielo, lasciandosi ai piedi uno sterminato tappeto verde di boschi e foreste. Qui siamo a una trentina di chilometri a Sud-Est di Potenza e lo scenario è quello dello splendido Parco naturale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane, un concentrato di vertiginosi strapiombi, lussureggiante vegetazione e strette gole scavate dagli innumerevoli corsi d’acqua che lo percorrono. Fra questi il Basento, il maggiore dei fiumi lucani, il Salandrella e il Caperrino.

Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane
Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Una mastodontica e frastagliata cordigliera di arenarie cementate che, con il suo profilo, ricorda le aguzze forme delle più celebri Dolomiti alpine. A generarla quindici milioni di anni fa le ultime fasi tettoniche del Miocene medio, le stesse che hanno dato vita all’intero Appennino meridionale. A fare il resto ci ha pensato nei secoli l’azione erosiva degli agenti atmosferici combinata a quella di fiumi e torrenti, che hanno dato luogo, sempre nella stessa area, ai profondi anfratti nei pressi di Oliveto lucano (MT), alle gole del Basento, ai massi erratici (i giganteschi macigni spostati dai ghiacciai man mano che si ritirano) presenti un pò ovunque sul territorio.

Fra i giganti emersi dagli abissi oceanici spiccano la “Costa di San Martino”, con la vetta del Monte Impiso (1319 MT), la “Cresta Tavernaro” (1390 MT) e la “Montagna del Caperrino” (1455 MT). Intorno impenetrabili foreste di Cerri, Aceri, Castagni, Roveri, Carpini, Agrifogli, Tigli, Meli, Peri selvatici, fra le quali primeggia quella di Gallipoli-Cognato con i boschi di “Costa Cervitate”, della “Montagna del Caperrino”, di “San Domenico” e di “Serra Barcuta” e, poi, il bellissimo bosco di Montepiano, nei pressi di Accettura (MT), sede dell’Ente Parco, che è sicuramente il più esteso con i suoi 800 ettari.

Per visite guidate, escursioni e pacchetti vacanza nel Parco regionale di Gallipoli-Cognato

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Fra Masciare e filtri magici: in queste contrade aleggiano affascinanti leggende popolari

Il Parco regionale Gallipoli-Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane

Su queste contrade poco antropizzate aleggiano atmosfere misteriose che hanno alimentato nei secoli leggende popolari di strane creature come le “masciare” (streghe), per esempio, capaci di notte di togliere il respiro a chi dorme o preparare filtri magici con le tante erbe spontanee che crescono nella campagna.

Molte di queste sono tuttora utilizzate nella cucina locale e, secondo recenti studi botanici, rappresenterebbero una sorta di elisir di eterna giovinezza.

Non è allora forse un caso che qui vivano molte delle persone più longeve della Basilicata, un’ulteriore riprova della profonda conoscenza e del forte legame della gente del posto con la natura, le sue leggi e i suoi segreti, di cui si può andare alla scoperta anche attraverso apposite visite guidate.

Da ultimo, ispirato a un racconto popolare tramandato oralmente fra le generazioni e dall’immaginario collettivo dal titolo “Vito ballava con le streghe” di Mimmo Sammartino, si è pensato bene di attuare un
progetto di  valorizzazione di un vecchio sentiero contadino lungo circa 2 Km, che collega Pietrapertosa e Castelmezzano.

Tale percorso è noto col nome di “la Camminata delle sette pietre” e lungo il sentiero la narrazione si traduce in forme visive, sonore ed evocative e diventa una sorta di storia incisa sulla pietra.

Si compone di ben sette tappe, ognuna delle quali prevede uno spazio allestito che accoglie un’opera artistica rievocatrice ed una ambientazione sonora che regala ulteriori suggestioni alla magia della
natura che si svela.  

In ogni tappa è proposta una parola chiave che restituisce il senso del racconto : “destini”, “incanto”, “sortilegio”, “streghe”, “volo”, “ballo”, “delirio”.

Lungo l’antico tratturo, il visitatore potrà fruire di tre percorsi in parallelo : 

La passeggiata letteraria: con la fruizione del paesaggio e del percorso tematizzato in compagnia di frammenti narrativi tratti dal testo “Vito ballava con le streghe”; 

il percorso “visionario”: con la scoperta di un itinerario articolato in sette installazioni artistiche che riprendono l’immaginario popolare condiviso; 

-l’itinerario paesaggistico: teso a scoprire le peculiarità del paesaggio naturale lungo un percorso articolato su aree di sosta posizionate negli intervalli tra le diverse tappe.

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