
Il Potentino è da sempre un crogiolo di dialetti galloitalici, ossia dialetti di chiara matrice nordica ma in pieno Meridione.
Fra i tanti, in particolare, i comuni di Tito, Picerno, Pignola e in misura minore Vaglio di Basilicata, Avigliano, Ruoti, Pietragalla, Cancellara, Trivigno, Trecchina, Rivello e Nemoli, sono quelli in cui quest’aspetto è più che mai evidente.
Il primo a studiare la curiosa commistione negli anni Venti, fu Gherard Rohlfs, che notò come i dialetti di questi paesi non avessero nulla a che vedere con gli altri dialetti lucani.
Avevano, invece, una radice linguistica tipica del Piemonte padano e dell’entroterra ligure, di origine, quindi, provenzale.
La ragione, secondo Rohlfs, fu l’emigrazione, a partire dal XII secolo, da Nord verso Sud, per sfuggire alle persecuzioni contro gli eretici e trovare maggiore tolleranza religiosa, ma su questo il dibattito è ancora aperto.
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