A pochi chilometri da Grumento Nova (Pz), un intricato saliscendi di vicoletti, gli straordinari resti dell’antica colonia romana di Grumentum.
L’area archeologica è una delle più importanti e meglio conservate del Sud Italia tanto da essere stata soprannominata “la Piccola Pompei della Basilicata“.
In seguito alle continue incursioni saracene, la città fu abbandonata e i suoi abitanti trovarono rifugio sui monti circostanti dove fondarono nuovi villaggi e costruirono castelli e torri d’avvistamento tuttora esistenti.
Dell’antica città romana rimangono, invece, perfettamente visibili l’originaria struttura urbanistica a isolati regolari e i resti dell’acquedotto, del teatro, del foro, del tempio, di alcune abitazioni, delle terme e di un anfiteatro del I secolo A.C., a ridosso del Lago del Pertusillo.
Quest’ultimo, ricavato dalla costruzione negli anni Cinquanta di una diga che sbarra il fiume Agri, è uno degli invasi artificiali più grandi della regione con un’estensione di 75 chilometri quadrati e una capacità di 150 milioni di metri cubi d’acqua.
Una grande macchia azzurra che interrompe il verde di castagneti e faggeti che si spingono fino al pelo dell’acqua, oasi imperdibile per gli amanti del birdwatching. Vi dimorano, infatti, folaghe, germani reali, moriglioni, cicogne bianche, cavalieri d’Italia, aironi cenerini.
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