Equiturismo in Basilicata:
un’esperienza unica che riassume in sè sport e natura
Equiturismo in Basilicata significa coniugare l’amore per la natura e la passione per i cavalli. Sia per coloro che già conoscono il mondo dei cavalli, sia per coloro che desiderano approcciarlo per la prima volta, ecco qui una disciplina che permette di fare una sorta di “Turismo slow”.
Ci sono diversi itinerari da seguire, ognuno con i propri livelli di difficoltà e che si possono percorrere in più giorni, con soste in strutture adatte ad accogliere i cavalieri e gestire i cavalli.
Immaginate, andare a cavallo in giro per la Basilicata Vi farà immergere in paesaggi incontaminati e lontani dal caos e dal frastuono dei centri abitati, conoscere la storia e le tradizioni dei differenti luoghi in cui si decide di sostare, ma anche di apprezzare i relativi prodotti gastronomici. Lasciate, quindi, la frenesia della vita giornaliera e fate una full-immersion nella realtà lucana dove l’ospitalità la fa da padrona e mettetevi alla prova nel riuscire ad effettuare il tragitto totale!
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 1: Melfi – Maratea
Equiturismo in Basilicata è una preziosa risorsa alla quale, ora e in futuro, poter attingere. Il percorso che va da Melfi (PZ) a Maratea (PZ) è un viaggio di 7 giorni che si svolge in contesti culturali e naturalistici di forte respiro. Già il luogo di partenza, Melfi, appunto, è la città federiciana per eccellenza, che trovasi a Nord della Basilicata, con il castello normanno che incombe sullo stesso abitato, nel quale Federico II trascorreva le proprie vacanze estive esercitando la sua grande passione della caccia col falcone nelle fitte foreste del Vulture (come è denominata l’area geografica nella quale il paese è sito). Potrete, tanto per cominciare, addentrarVi in una storia secolare, visitando il succitato maniero, intriso di storie e leggende, la bella cinta muraria che ancora oggi conferisce a Melfi una certa fisionomia medievale, la Cattedrale di Santa Maria Assunta, ma anche scoprendo la meravigliosa arte rupestre delle due chiesette che arricchiscono il centro, rispettivamente dedicate a Santa Margherita e a Santa Lucia.
Il traguardo di questo primo itinerario, l’area Maratea-Sirino, è rappresentato da una mescolanza di suggestioni date da un mare assolutamente cristallino, che sembra essere sorvegliato dalla maestosa statua bianca del Cristo Redentore, sulla sommità di Monte San Biagio. La bellezza di questo tratto di costa lucana è, poi accentuato dallo stesso meraviglioso odore emanato dal mare, che, nello stesso tempo, evoca l’odore delle vicende passate susseguitesi e che hanno tramandato usi e consuetudini rimasti immutati nel tempo.
Al termine del percorso, i cavalieri potranno scegliere di pernottare in bungalow disposti sulla spiaggia, ove l’estremo senso di relax e di pace li ripagherà ampiamente per tutta la fatica della lunga cavalcata.
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 2: Valle di Vitalba – Melfi – Valle di Vitalba
Equiturismo in Basilicata è meravigliosa e costante interazione con una natura bellissima e generosa. Questo itinerario ha a vedere con un vero tuffo nel passato di un territorio pregno di storia, colori, colori brillanti e cangianti che scandiscono le stagioni, monumenti insigni e paesaggi mozzafiato. E’sempre il territorio settentrionale della regione, parliamo esattamente delle aree “Vulture Melfese” e “Alto Bradano”.
E’ veramente un qualcosa che non si dimentica più. Si percorrono i tratturi scavati dagli armenti durante le loro transumanze, i sentieri che secoli prima sono stati battuti dagli eserciti di Papi e dai Sovrani, le boscaglie che diedero riparo ai Briganti nel corso delle loro scorribande e si viene a conoscenza del vitigno dal quale prende vita una delle più grandi eccellenze enogastronomiche della Basilicata, vale a dire il rinomato Aglianico del Vulture, che qui ha la sua patria, comunemente definito “Il Re dei vini” e “Il Barolo del Sud”, con il suo sapore corposo e il brillante colore rosso rubino e dai riflessi violacei.
Pensate, che bello è, fra tutte le altre cose, fare l’esperienza degustativa dell’Aglianico in accostamento a tavole imbandite con tanti prodotti tipici della zona!
Inoltre, nell’attraversare a cavallo le sconfinate distese verdi, è molto facile osservare stupiti i voli dei falchi, gli stessi che incantarono l’imperatore Federico II di Svevia tanto da essere celebrati nel suo celebre trattato “De arti venandi cum avibus”; e ancora farsi ammaliare dai castelli federiciani di Melfi (PZ) e Lagopesole (PZ).
Lo scenario conclusivo di questo strepitoso itinerario è quello offerto dai bellissimi Laghi di Monticchio, frazione del comune di Rionero in Vulture (PZ), “la Capitale dell’Aglianico”, due specchi lacustri incastonati nelle bocche spente del Vulcano quiescente Vulture, appunto. Qui, Vi sarà possibile fermarVi per una passeggiata romantica sui lungolago che sono totalmente avvolti da una rigogliosissima vegetazione, resa alquanto suggestiva da tutta una serie di leggende che in essa si annidano.
Un bagaglio zeppo di emozioni e sensazioni forti caratterizzerà il Vostro viaggio che avviene a contatto intimo con la natura e i borghi autentici attraversati.
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 3: Valle di Vitalba – San Fele/Muro Lucano – Valle di Vitalba
Verde, pianeggiante, un’estesa vallata invitante da percorrere a galoppo in una corsa sfrenata alla scoperta del patrimonio religioso e culturale in cui è immersa, invasa dall’odore dei boschi che rivestono i rilievi circostanti, caratterizzata da un’aria pungente e genuina, incontaminata, bagnata dalla rugiada mattutina e attraversata da animali di montagna che liberamente la vivono e la arricchiscono.
E’ qui che prende il via la trasferta a cavallo, con un primo tratto proiettato verso il Monte Vulture, per addentrarsi poi nei paesini, un tempo mete di pellegrinaggi, in cui folte file di devoti si muovevano in processione a piedi o a cavallo. Impossibile non apprezzare la bellezza dei due santuari mariani più importanti della zona, il Santuario della Madonna di Pierno e quello dedicato alla Madonna di Capodigiano, attorno ai quali gravitano piccole chiese altrettanto interessanti per la loro storia e per il loro valore artistico intrinseco.
Anche in questo itinerario sono i tratturi a farVi strada tra le bellezze mozzafiato della natura lucana nello spostamento da un borgo all’altro, nell’attraversamento di piccole frazioni detentrici di un fascino inatteso, di una cultura molto antica in cui affondano le radici dell’identità della popolazione di oggi.
Luogo paradisiaco ideale da raggiungere a cavallo dopo una passeggiata tra i fitti boschi alternati a distese di canneti, strumenti essenziali per i contadini del luogo perché ritenuti perfetti per tenerele viti dell’Aglianico legate alla cima, ben distanti dal terreno, in modo da formare un capanno, oppure per realizzare capienti e resistenti ceste. L’itinerario è di tipo circolare, disegnato nella parte nord-occidentale della regione, percorribile in due direzioni opposte, con la possibilità di scegliere quale dei due versanti indistintamente affrontare per primo.
Per di più, avvicinandoVi al comune di San Fele (PZ), anticipato dai ruderi del castello-fortezza fatto edificare da Ottone I di Sassonia troneggianti su una altura, Vi si aprirà davanti lo spettacolo magnifico delle Cascate! riceverete immediatamente la sensazione di essere entrati a far parte di uno dei dipinti del Monet, “Ninfee”, in cui la scena è dominata da due soggetti, l’acqua e il verde che la contorna e la invade, tempestato da fiori colorati e recante con sé un senso di felicità interiore profonda e silenziosa. E’ consigliata, poi, una sosta a Muro Lucano (PZ), borgo molto suggestivo, caratterizzato dalle case incastonate nella roccia.
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 4: Brindisi di Montagna – Laurenzana – Brindisi di Montagna
Un nuovo scenario Vi attende. A caratterizzarlo ancora una volta sono le suggestioni provenienti dall’incredibile e rara bellezza naturalistica che lo rende unico, ma non solo. La Foresta Caterina Grancia, infatti, ospita il primo Parco Storico-Rurale d’italia, dedicato, in particolare, alla “Storia bandita”, un grande spettacolo che ogni estate viene messo in scena in quest’anfiteatro naturale, ripercorrendo le vicende legate al fenomeno del Brigantaggio Post-Unitario. Un coacervo, quindi, di sensazioni derivanti dal fascino della storia-che-fu, intrise di ciò che la natura sussurra coi suoi colori e i suoi rumori, che diventano melodia e cornice a tutto ciò che si riversa al suo interno, rendono questo itinerario singolare, senza tempo, corredato da tutti quei simboli e quelle tradizioni che l’attività del Parco ha riportato alla luce nella costruzione del percorso turistico-culturale.
Brindisi di Montagna (PZ), dunque, segna il via dell’iter diviso in due direttrici principali. I viaggiatori in sella ai propri cavalli lasciano il piccolo comune immettendosi su via Aia Chiaffa e si dirigono verso Laurenzana (PZ), dove è possibile effettuare l’unica sosta lunga del viaggio, attraversando prima una serie di comuni incastonati fra le Dolomiti Lucane o immersi nel verde, o ancora nascosti nei fitti boschi.
Nella parte terminale del viaggio, dopo aver galoppato tra colori e sorprendenti scorci paesaggistici del Parco dell’Appennino Lucano, in direzione SS 92, alla volta di comuni quali Calvello (PZ), Abriola (PZ) e Pignola (PZ), presso la suggestiva località di Rifreddo all’interno di un bosco, potrete fermarVi ad assaporare le delizie locali e recuperare le energie per scendere verso Brindisi di Montagna e rientrare al Bosco della Grancia, sempre seguendo la SP 92.
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 5: Matera – Parco del Pollino
Parte da Matera questo itinerario, città fantastica e accogliente, dalla bellezza sconvolgente. Il fascino speciale di questa realtà urbana così unica al mondo è dato proprio dalla spettacolare composizione dei Sassi, antiche abitazioni, oggi, simili a un presepe che riempiono gli occhi, accendono ricordi, avvolti da un’atmosfera magica, la stessa di quel sud richiamato negli scritti di De Martino o nelle foto di Pinna.
Un tragitto, quindi. che dalla Basilicata dell’Est giunge a Sud-Ovest, alla conquista delle cime del Pollino. Si inizia con lo sguardo che si posa sulle tante chiese rupestri del Parco della Murgia Materana, un sentimento religioso e costante nel tempo, mai sopito, rinvigorito nel periodo della celebrazione dei riti legati alla festa della Madonna della Bruna, reso manifesto con l’assalto violento al suo carro nel tentativo di strappare e conservare per devozione pezzi di quella cartapesta di cui è fatta l’icona religiosa, simbolo di un credo fortemente sentito.
Una capatina a cavallo a ridosso dell’abitato consente di ammirare monumenti, palazzi e chiese e i vicoli caratteristici riempiti dall’odore della cucina del luogo e contrastanti con gli ampi spazi delle piazze materane, prima di perdersi nella vastità della natura che si spalanca non appena si lasciano i Sassi, non appena la curiosità del nuovo, dell’inesplorato e dell’incontaminato si pone alla guida di questo piacevole errare, spingendo le menti dei cavalieri a proiettarsi verso i confini più bassi della regione, accarezzando le tradizioni più lontane e apprezzando accostamenti gastronomici mai assaporati prima.
Il termine del presente itinerario, il Parco Nazionale del Pollino, un gran bel polmone verde della Basilicata, Vi farà attraversare ettari ed ettari di boschi dagli alberi ad alto fusto, è la location ideale per trascorrere la giornata in piena natura, en plein air, lontano dai rumori e dai ritmi frenetici della quotidianità, osservando i cavalli che, allevati allo stato brado, si muovono con estrema libertà su un terreno rivestito dal Bosco Magnano e bagnato dai due torrenti Frido e Peschiera.
Equiturismo in Basilicata – Itinerario 6: Venosa – Metaponto
Il sesto itinerario proposto è quanto mai intenso, suggestivo e vario, e, porta ad attraversare la terra lucana in tutta la sua lunghezza nella parte orientale, da Nord a Sud,con partenza da Venosa (PZ), “la Città di Orazio”, percorrendo terre assolate, dove il calcare bianco e rossiccio dialoga con l’oro dei campi di grano, dove si alternano gole e gravine a lame e canali, doline e tratturi. E poi incrociare le antiche vie come l’Appia, l’Herculea, le vie profumate dell’olio e del vino, percorsi d’arte e natura, impreziositi da siti archeologici e masserie fortificate.
Qui si può sentire la carezza del vento che diventa sollievo nei momenti di stanchezza, lasciandosi cullare dal ritmo dettato dalle morbide colline e dal dolce canto degli uccelli accompagnato dal verso del falco grillaio. Il tutto scandito dallo scalpitio di cavalcature maestose e potenti, le stesse che, un tempo, appartenevano ai Bizantini e Longobardi.
In questo itinerario ricco di tesori culturali e religiosi, il Mar Jonio è a portata di mano, tanto che il suo odore si fa sempre più intenso, i colori cambiano, diventano più leggeri, le spiagge di Metaponto sono a Vostra disposizione. Un pò di pazienza e potrete cavalcare finanche sulle onde sabbiose della costa jonica.
Equiturismo in Basilicata – Tutti i consigli utili
Equiturismo in Basilicata e regole per praticarlo nel modo migliore. Ecco a Voi una serie di dritte per cavalcare nella maniera più sicura possibile.
- Quando si procede a cavallo in fila indiana è bene non avvicinarsi troppo al cavallo che ci precede. Molti non amano avere un loro simile troppo vicino al posteriore e potrebbero calciarlo
- Se il Vostro cavallo ha l’abitudine di calciare è consigliabile un fiocco rosso sulla coda in segno di avvertimento per gli altri cavalieri
- Se un cavaliere scende dalla sella i compagni devono fermarsi ed aspettare che risalga nuovamente in sella. Molti cavalli si agitano quando gli altri del gruppo si allontanano e ciò potrebbe mettere in difficoltà il cavaliere che, nel frattempo, cerca di rimontare in sella
- E’ buona prassi non galoppare o trottare in prossimità di altri cavalli per evitare che questi, se non abituati ad essere sorpassati, possano agitarsi e tentare di seguirci facendo perdere il controllo al proprio passeggero
- Se si sta cavalcando alla testa di un gruppo bisogna tenere sempre d’occhio gl ultimi cavalieri della fila, in modo da potersi fermare tempestivamente in caso d’emergenza
- Se, invece, si è gli ultimi della fila, bisogna fare in modo di non staccarsi mai troppo dal resto del gruppo
- E’ assolutamente sconsigliato legare a terra il proprio cavallo se ci si trova in aperta campagna. Sapendo di doversi fermare, conviene attrezzarsi con una longhina da far indossare al proprio cavallo sotto la briglia
- Evitare discese molto ripide, preferendo pendenze che consentano al cavallo di rimanere in posizione dritta
- Nelle salite molto ripide si consiglia di seguire una traiettoria a zig-zag, in modo da affaticare molto meno il cavallo
- Se ci si trova nelle condizioni di dover condurre a mano un cavallo lungo un ripido pendio, è bene stargli di fianco, mai davanti. In caso di scivolate, il cavallo potrebbe finirci addosso o colpirci con le zampe. Vale lo stesso in caso di attraversamenti di ruscelli o in caso di guida da terra di un cavallo riluttante
- Nel caso si venga sorpresi da un temporale in un’area totalmente aperta, è bene cercare il riparo più vicino in modo da evitare di rimanere facile bersaglio di fulmini
- E’ consigliabile controllare periodicamente, nelle lunghe tratte, la posizione della sella, in modo da correggere eventuali spostamenti.
Per percorsi a cavallo in Basilicata ed esperienze varie