La Valle del Noce, un contesto ambientale-umano dalla ricchezza sconfinata
La Valle del Noce, ossia il paesaggio dell’area Maratea-Sirino, presenta una sorprendente varietà di ambienti che stupiscono il viaggiatore, regalandogli emozioni via via più intense. Sulla costa di Maratea le scogliere si tuffano a picco in acque trasparenti che sfumano in molteplici gradazioni del verde e del blu e che, con limpida trasparenza svelano il fondale.
Insenature, spiagge di ghiaia o sabbia, piccole calette isolate dal fascino selvaggio, sanno stregare anche i turisti più esigenti. Nella Valle del Noce il verde lussureggiante riveste le pendici dei monti, caratterizzandosi della tipica vegetazione mediterranea, fatta di cespugli di mirto e arbusti, elci e carrubi, punteggiata qua e là dal giallo solare delle ginestre, mentre, ovunque l’aria è pervasa dal profumo intenso di bouganville dalle fioriture spettacolari e dall’aroma leggero del rosmarino. Qualche sperone roccioso si mostra nella sua nudità: gli strati che lo compongono hanno colori che variano dal grigio cenere al giallo ocraceo fino ad un rosa tenue e delicato.
La Valle del Noce: il territorio
La Valle del Noce saprà premiare tutti coloro che vorranno spingersi oltre lo spirito di avventura e sarà in grado di appagare la sete di conoscenza per tutte le curiosità. Adagiati dolcemente sui versanti dei monti circostanti, con un dedalo di viuzze intricate e suggestive, i comuni di questa parte della Basilicata sapranno stupire e suscitare emozioni poiché essi sono autentici nella loro identità, ricchi di storia, arte, tradizioni e, caratteristici nell’architettura che ben si è conformata al contesto territoriale, le piccole e ridenti cittadine attirano gli spiriti più curiosi e temerari, a risalire man mano dal mare ai monti, ad esplorare la terra dopo l’acqua, a contemplare valli e torrenti dopo gli scogli e le onde.
Ogni escursione sarà una piacevole scoperta di arricchimento culturale ed emotivo, procurando al turista uno stato di vero benessere. Questa è l’area nella quale, ad un certo punto, lo sguardo di ognuno dovrà osare molto in alto per raggiungere vette che si ergono audaci al cielo: sono la Serra Orticosa, a 1676 M s.l.m., Madonna del Sirino , a 1097 M, la Tempa Scazzariddo, a 1930 M ed infine il Monte Papa, alto ben 2005 M s.l.m. Insieme le quattro cime formano il Massiccio del Sirino, percorribile interamente attraverso sentieri e tracciati, lungo i quali il turista potrà ammirare montagne, colline e valli meravigliose e capirne anche la storia della formazione, osservandone i diversi tipi di roccia, i quali sono il risultato ultimo del lavoro millenario della natura, dell’erosione degli agenti atmosferici e del deposito di grossi spessori di sedimenti (le morene), sul fondale di un oceano che milioni di anni fa occupava questa porzione di territorio al posto dei monti. Ma lo spettacoo non volge ancora al termine.
Le glaciazioni verificatesi poco meno di due milioni di anni fa, che interessarono gran parte dell’Europa centrale e settentrionale, hanno lasciato da queste parti i loro eredi. Ad uno dei tre ghiacciai presenti all’epoca tra il Monte Pollino e il Massiccio del Sirino, si deve la formazione del Lago Laudemio. Conosciuto anche come “Remmo”, il lago è incastonato come un gioiello nella vegetazione che lo circonda, ed è proprio la singolare origine ad averne determinato la bellezza davvero suggestiva. E sono finanche ravvisabili, in alcune zone, i gradini degli antichi circhi glaciali
La Valle del Noce e i suoi paesi
La Valle del Noce si caratterizza per un ambiente che costituisce la risorsa di maggior pregio socio-culturale, per i sapori e i valori di una civiltà che ha saputo resistere agli agguati del consumismo, e che, appunto per questo, sono oggi le carte vincenti del suo sviluppo.
Lagonegro (PZ)
Lagonegro è situato all’altitudine di 666 M alle pendici del Monte Sirino, in una posizione che fa pensare ad un suggestivo anfiteatro naturale. Il clima piuttosto piovoso della zona (qui si registrano i valori massimi dell’intera regione, con punte di 3400 mm di pioggia), ha contribuito a sviluppare un paesaggio naturale molto rigoglioso. La sua fitta vegetazione ha consentito la creazione di un ambiente addirittura “esotico”: nel Parco zoologico (a soli 2 Km dal paese) abitano specie animali provenienti da altri continenti, tra cu il Leopardo, che è riuscito a riprodursi in cattività.
Lagonegro è raggiungibile percorrendo l’A3, direzione SA, uscita Lagonegro Sud ed in direzione RC, uscita Lagonegro Nord.
Lauria (PZ)
Con alle spalle il suggestivo profilo del Massiccio del Sirino, il vasto territorio di Lauria, attraversato dai fiumi Sinni e Noce, è caratterizzato da una vegetazione lussureggiante e fiorente che, osservata da punti panoramici, infonde serenità e desiderio di meditazione.
Ai fiumi principali affluiscono numerosi torrenti ed acque ricche di preziosi elementi oligominerali che sgorgano dalle copiose sorgenti, contribuendo a rendere questa parte dell’area Maratea-Sirino particolarmente generosa dal punto di vista delle bellezze naturali.
Il centro più grande e popolato della Valle del Noce (circa 14000 abitanti), è raggiungibile percorrendo l’A3, uscita Lauria Nord.
Maratea (PZ)
Incastonato su un costone roccioso che scende a strapiombo sul mar Tirreno, l’antico borgo di Maratea sembra sospeso ad un’altitudine di 310 M. Le numerose frazioni che si susseguono sulla costa del Golfo di Policastro sono rinomate località turistiche. Le spiagge di ghiaia e sabbia finissima, baciate da acque fresche e limpide, costituiscono, insieme alle più solitarie e pur suggestive frazioni di montagna, un territorio vasto poco meno di 7000 ettari e popolato da circa 5300 abitanti.
Maratea è raggiungibile percorrendo l’A3, direzione SA, uscita Lauria Nord, ed in direzione RC, uscita Lagonegro Nord, poi la S.S. 585 ed infine la S.P. 13 Trecchina-Maratea.
Nemoli (PZ)
Con un territorio compreso fra i fiumi Noce, Torbido e Sonante, e, attraversato dai torrenti Pulcino e Vallone, una vegetazione florida che racchiude al suo interno il suggestivo e pescoso Lago Sirino, che è sorvegliato da una vetta dell’omonimo Massiccio, Nemoli è fra tutti i comuni della Valle del Noce il più piccolo (1600 abitanti), tuttavia scrigno di bellezze naturali da svelare.
Frequentate sin dall’antichità, oggi le sponde del suo Lago sono popolate da escursionisti amanti della natura e sportivi che pescano tinche, trote o una specie molto rara di gamberetto, ma anche dai Nemolesi che organizzano tante fiere e qui festeggiano la Madonna del Lago, portandola in processione sulle sue sponde.
Nemoli è raggiungibile percorrendo l’A3, uscita Lauria Nord e proseguendo sulla S.S. 19.
Rivello (PZ)
Il paese lucano elevato a Monumento Nazionale grazie alla sua bellezza, si snoda delicatamente nel suo caratteristico sviluppo urbanistico, sul dolce profilo di colline, cui fanno da scenario le vette imponenti del Sirino, mentre, una rigogliosa vegetazione lo avvolge, nella sequanza armoniosa di valli, pendii e rocce.
All’altitudine di 479 M s.l.m., Rivello offre da Piazza Umberto Iuno splendido e suggestivo panorama sulla Valle del Noce, l’unico fiume lucano che sfocia nel Mar Tirreno. Al turista che vorrà soffermarsi nella sua visita, la sua curiosità sarà ampiamente ricompensata dai molteplici capolavori artistici che custodisce, i dettagli architettonici che lo rendono unico e l’innato senso di ospitalità che contraddistingue i suoi circa 4000 abitanti.
Rivello si raggiunge percorrendo l’A3, direzione SA, Uscita Lauria Nord e proseguendo sulla S.S. 19 e successivamente sulla S.P. 45. Viaggiando in direzione RC, l’uscita è quella di Lagonegro Nord, proseguendo sulla S.S. 585.
Trecchina (PZ)
Percorrendo la strada S.P. 13 che dalla costa di Maratea conduce ai monti incontriamo, nell’entroterra, Trecchina, situato alle pendici del Monte Coccovello (M 1505).
Arroccato sulla cima della montagna, all’altezza di 500 M s.l.m., ha la forma tipica dei paesi lucani, e fra i tetti rossi delle sue case, dall’alto, si intravede appena, l’intricato sviluppo delle sue viuzze che corrono lungo palazzi serpeggianti, si inerpicano su gradinate, e congiungono un uscio all’altro, intrecciando le storie di vita e di speranze dei suoi 2500 abitanti.
La Valle del Noce e l’artigianato
La Valle del Noce è custode di tradizioni artigianali, alcune delle quali sopravvivono ancora oggi. Tra queste merita una giusta menzione la lavorazione del rame di Rivello, Trecchina e Lauria. Lungo il corso del fiume Noce, infatti, c’erano molte ramerie che sfruttavano le acque per realizzare semilavorati da fornire agli artigiani.
Nemoli, invece, a seguito della costruzione della strada delle Calabrie per disposizione di Giuseppe Bonaparte, nel 1806, ebbe molto successo e prosperità con la lavorazione artigianale del legno e con quella dei cesti ad intreccio, di cui ne fu la culla insieme a Lauria e Lagonegro.
Tipica di quest’area, nel Settecento, è stata la produzione di cappelli, dettata dal clima stesso della zona, essendo i modelli l’espressione simbolica delle classi sociali presenti nel periodo, non se ne sviluppò, comunque, una vasta scelta. I più ricchi usavano il cappello a punta smussata e a cono alto di feltro durissimo, che si trovava a Lagonegro, mentre i contadini utilizzavano coppolini di lana con fiocco pendente sull’orecchio o le “paparine di cerrito” con le ali.
Il Comune di Trecchina, a sua volta, ha rivestito un ruolo di eccellenza nella lavorazione del ferro battuto, di cui ancora oggi si può apprezzare e portare a casa qualche manufatto.
Inoltre, c’è ancora da aggiungere la lunga tradizione artigianale della ceramica attestata dal ritrovamento di fornaci risalenti addirittura al IV secolo A.C. in località “Pignatari di Rivello”. Essa persiste ad oggi a Lagonegro.
La Valle del Noce e la gastronomia
Nella Valle del Noce il visitatore ha modo di compiere, oltretutto, un viaggio alla scoperta deil’aroma dei sapori antichi, gelosamente preservati dalla tradizione, attraverso i vicoli dei centri storici, davanti agli usci delle case, fin sulle tavole dei ristoranti tipici che, sfidando l’era della globalizzazione, hanno riposto tutta la propria fiducia nella genuinità di gusti autoctoni.
E’ ancora possibile gustare piatti elaborati secondo ricette che resistono ai ritmi incalzanti della vita attuale. Prodotti tipici del territorio ed una grande passione per l’arte culinaria sono gli ingredienti alla base di ogni specialità.
Ogni buon pranzo nella Valle del Noce può iniziare con un antipasto molto saporito come la cotica con fagioli; fra i primi piatti, il ruolo da protagonisti spetta ai ravioli con ricotta di capra e pecora.
A seguire i cavatelli con sugo di cinghiale, le tagliatelle con funghi porcini e ancora le lagane, i fusilli, gli strangolapreti o le numerose minestre di legumi (fave, lenticchie, fagioli e ceci) sanno deliziare il palato col delicato equilibrio dei gusti tipici di questa terra.
E poi espressione unica dei sapori dell’orto è da queste parti la “Minestra marinata”, realizzata con cicoria, cardi, finocchietto, cavoletti, acetosella, borragine e “paparine”.
Come secondo piatto il cuoco consiglia un piatto misto di cinghiale, agnello e vitello cotti alla brace. Il gusto della carne condita con dell’ottimo olio di oliva prodotto nei frantoi di Rivello e gli aromi delle spezie raccolte in zona verrà esaltato con vigore dal fuoco vivo.
Anche la costa è molto generosa ed offre dell’ottimo pesce, tra cui molto buona è “la cernia stellata”, solitamente cotta in umido con sughetto di pomodoro e “zafarano” dolce.
Le piccolissime alici vengono conservate nella gustosa salsetta di pepe rosso ed olio, ottima per condire i “vermicelli”. Si colorano di nero, invece, gli spaghetti con le “siccitelle”, le piccole seppie che popolano le acque di Maratea, e molto appetitosi sono i polipetti e le “patelle”, i molluschi che i bagnanti, armati di coltello e pazienza, raccolgono d’estate sugli scogli.
Zuppe di “anule” e “perchie” con patate e “zafarano” forte, si alternano nell’alimentazione di questi luoghi con le murene fritte, dorate o in zuppa.
Fra i contorni si raccomanda di assaggiare la polenta, ma anche i salumi prodotti artigianalmente e tuttora praticati in questo territorio, ed in tutta la regione quali salsicce, soppressate, pancette, prosciutti, capicolli “moglia” o “vucculare”.
Come trascurare i formaggi? Pecorino in primo luogo ed a seguire ricotta, toma, “casiddu”, “pilusu” e caciocavallo.
Abbondanti nei boschi di quest’are sono i funghi nelle loro più svariate tipologie: “lattaruli”, “munacedde”, “misciaruli”, “pinnedde”, “natalizi”, “cunuchieddi”, “pipirieddi”, “viluozzi” e “gadditieddi”. Il tutto è accompagnato dal pane preparato in casa o dai caratteristici “pizziddi”.
Ogni buon pranzo si conclude con il dolce. Tipiche del periodo natalizio sono le “zerpole” ed i “chiunnulieddu” di cui è particolarmente squisito il ripieno, ottenuto mescolando del cioccolato fondente con delle castagne bollite, il tutto aromatizzato con del rum. E volendo annaffiare le pietanze con del buon vino, si può scegliere fra il rosso prodotto a Massa ed il Chiarello, un bianco molto secco adatto per accompagnare il pesce, prodotto nella zona di Brefaro.
La Valle del Noce e le attività da fare
La Valle del Noce vuol dire anche trascorrere una vacanza molto stimolante, con varie opportunità di vivere i luoghi proposti. Qui è reale e piacevole la possibilità di concretizzare il binomio fra cultura e divertimento.
Molto interessante in questo senso è l’attività di Orienteering praticabile in tutti i centri storici dell’area, ma anche nei boschi e eni parchi naturali. Consiste nel compiere un percorso itinerante fra le “lanterne”(punti individuati sulle carte topografiche relative) secondo una successione prestabilita, ma scegliendo liberamente il tragitto con l’ausilio di una bussola, di una mappa e dell’assistenza di esperti.
Ma una sorpresa davvero singolare può destare ulteriori emozioni nella Valle del Noce. Nel comune di Nemoli, infatti, presso un’azienda agrituristica, è possibile studiare le stelle, ammirare i volti cangianti della luna ed anche sognare delle forme di vita probabilmente possibili a così grande distanza da noi, con un laboratorio didattico attrezzato per la pratica dell’astronomia.
Ed ancora: arrampicata sportiva sulle pareti rocciose del Massiccio, o rafting nei corsi d’acqua, passeggiate a cavallo o con pony per i bambini, trekking, escursioni con guida a piedi, trainati da antichi carri o da una slitta trainata da cani (neve permettendo) sui sentieri del Sirino, e perché no? ….dalla semplice navetta che accompagna i turisti al Santuario della S.S. Madonna delle Nevi, sono solo alcune delle idee suggerite da aziende agrituristiche, strutture ricettive e società di animazione presenti sul territorio.
Nella stagione invernale le nevicate copiose imbiancano le montagne che offrono agli sciatori bellissime piste, avvolte da scenari suggestivi. E fra queste, si segnala molto la Stazione di Conserva di Lauria, con uno sviluppo complessivo di 750 metri di piste. Essa è dotata di un impianto di risalita che da M 1400 porta gli sciatori a quota M 1560. Da qui l’impianto della Stazione sciistica del Sirino, nei pressi del Lago Laudemio, sale fino a quota M 1850 per consentire agli appassionati di scendere a valle lungo una pista di 1 KM e 300 metri.
Delle varie tradizioni artigiane praticate nell’area è possibile ammirarne le tecniche ed i preziosi manufatti nelle varie botteghe, grazie alle illustrazioni di maestri artigiani abilissimi e pazienti. In maniera particolare, si potranno studiare e capire le tecniche e lasciarsi affascinare dai meccanismi che “regolano il tempo” nell’interessante Mostra-Museo “Orologi da Torre”.
Qui, mediante pannelli fotografici, filmati e l’assistenza “dal vivo” alla costruzione di un orologio solare, tutti i “misteri del tempo”, e dunque di come, secondo la tradizione, si costruiscono gli orologi a Rivello, saranno svelati.
Insomma, non Vi resta che visitarlo e viverlo questo territorio!
Per visite guidate, escursioni, sport, vacanze ed esperienze nella Valle del Noce