Grumento Nova: un viaggio tra cultura e natura
Grumento Nova (PZ) è un avvincente paese di impronta medioevale disteso su un colle a 771 MT di altezza sul livello del mare.
Il colle sorge nel cuore dell’Alta Val d’Agri, alla confluenza dei fiumi Agri e Sciaura, che solcano la valle e alimentano il Lago di Pietra del Pertusillo, nei pressi del quale sorgeva l’antica città romana di “Grumentum”.
Grumento Nova presenta una conformazione urbana e paesaggistica di assoluta suggestione. Grazie a questa favorevole posizione, il paese gode di un’eccellente veduta panoramica dell’intera Valle.
Il nome “Grumento Nova” deriva dal toponimo latino di G (dall’osco grama = villaggio + suffisso -entum) e sostituisce dal 1932 il toponimo Saponara di grumento, che a sua volta, aveva rimpiazzato il toponimo Saponaria, in uso fino al XVIII secolo.
- Grumento Nova e gli itinerari storici: da Grumentum a Grumento Nova, 2300 anni di storia
- Grumento Nova e l'Area Archeologica
- Grumento Nova e il Museo Archeologico Nazionale dell'Alta Val d'Agri
- Grumento Nova e gli itinerari naturalistici: ambiente ricco di biodiversità e di straordinaria bellezza
- Grumento Nova e le attrattive da visitare
- Grumento Nova e i rituali storici e religiosi
Grumento Nova e gli itinerari storici: da Grumentum a Grumento Nova, 2300 anni di storia
Il territorio compreso tra il centro abitato di Grumento Nova e l’antica città di Grumentum, è caratterizzato dalla stratificazione di evidenze architettoniche che hanno segnato 2300 anni di storia, ripercorribili lungo una rete di itinerari.
E’ dunque facile trovare tracce storiche appartenenti a periodi diversi, come il Mausoleo (II-III sec. D.C.) e, poco distante, la più recente cappella di San Giuseppe, in prossimità dell’Area Archeologica di Grumentum. Vicino al Museo Archeologico, i resti della Basilica paleocristiana di San Marco sorgono sulle rovine della necropoli meridionale di Grumentum.
Quest’area conserva la sua sacralità a partire dal IV secolo A.C., con il Santuario lucano dedicato alla dea Mefitis, divinità femminile protettrice delle acque e della fertilità delle messi. I resti dell’acquedotto romano sono ancora riconoscibili in località Spineta e in località San Giuseppe.
E lo stesso borgo di Grumento Nova è altrettanto ricco di stratificazioni storiche: tant’è che in esso si custodiscono tutt’oggi alcuni frammenti di epigrafi antiche murate in alcuni edifici posteriori. Il primo nucleo antico si aggregò in altura, intorno al tempio dedicato alla divinità egizia Serapide. Nella seconda metà dell’XI secolo fu eretto il Castello dai Conti di Montescaglioso e, agli inizi del XII secolo, sul preesistente tempio pagano venne costruita la chiesa madre.
Il terribile sisma del 1857 cancellò nel centro abitato quasi tutte le testimonianze monumentali del passato, ma si possono ancora trovare ancora tracce dell’antico nucleo medievale come la Porta di San Francesco (detta Falla Porta) e i resti dell’imponente castello. Stretti vicoli e scalinate permettono di raggiungere chiese e palazzi nobiliari come il Palazzo Giliberti, sede della Biblioteca Comunale, alternandosi a straordinarie vedute panoramiche su tutta la valle.
Grumento Nova e l’Area Archeologica
La Città di Grumentum, sorta nel corso del III secolo A.C., conosce una fase di ristrutturazione urbana a partire dalla metà del I secolo A.C., dopo essere stata devastata dagli Italici durante la Guerra Sociale.
Posizionata su un pianoro naturale, si sviluppa in un’area di circa 30 Ettari, difesa da una cinta muraria in opus incertum di circa 3 Km. L’impianto urbanistico è impostato su un reticolo di tre assi stradali maggiori (plateiai) tagliati trasversalmente da assi minori (stenopoi) ad intervalli di 35 MT.
La Città, monumentalizzata tra l’Età di Cesare e l’Età Giulio-Claudia, presenta a Sud-Ovest i resti del teatro, di due templi e di una ricca Domus. Segue il foro, chiuso dalla porticus con i resti di due templi, il tempio del culto imperiale ed il Capitolium; qui si conservano anche le tracce della Basilica.
A Sud e a Nord si trovano i resti di due impianti termali. Nell’area nordorientale della città è collocato l’anfiteatro in opus incertum, che si caratterizza per una tipologia ibrida a struttura piena, dove si addossa alla pendice naturale, a struttura cava nelle restanti parti.
Grumento Nova e il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri
Il Museo racconta la storia di Grumentum e del territorio. Una prima sezione, dedicata alla preistoria, conserva resti di un elephas antiquus e di equidi, che circa 120.000 anni fa abitavano il territorio di Grumento, allora caratterizzato da un grande bacino lacustre.
Al IV secolo A.C. si riferiscono dei corredi funerari, provenienti da Montemurro (PZ), con ceramiche, armi, elementi di armatura, fibule e statuette votive provenienti da un Santuario rurale del III sec. A.C., ai margini della città romana, alla quale è dedicata l’esposizione principale, con reperti, provenienti da Grumentum, che narrano vita quotidiana romana in città.
Tra i rinvenimenti vi sono anche monete, epigrafi e una raffinata testa in marmo raffigurante Livia Drusilla, vedova dell’Imperatore Augusto.
Della fase imperiale della città sono esposte le quattro statue in marmo del II sec. D.C. (due Ninfe, un Dioniso e la parte inferiore di un’Afrodite). Riferibili all’occupazione tardoantica del territorio grumentino sono, invece, i mosaici policromi provenienti da Viggiano.
Si segnalano, inoltre, il bassorilievo medievale raffigurante il martire San Laverio (312 D.C.) e un sarcofago, provenienti dall’omonima località ove è ubicata la chiesetta del martire.
Grumento Nova e gli itinerari naturalistici: ambiente ricco di biodiversità e di straordinaria bellezza
A Grumento Nova il territorio si contraddistingue per il notevole interesse naturalistico e ambientale. Infatti, esso ricade all’interno del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri – Lagonegrese.
Il valore ambientale accresce se si pensa alla varietà dei paesaggi che caratterizza questi luoghi: il fondovalle, le cime montuose, i paesaggi fluviali e l’ambiente lacustre. A dimostrazione di ciò, è la presenza di numerosi siti protetti di grande rilevanza, appartenenti alla Rete Natura 2000 quali siti di interesse comunitario e zone a protezione speciale.
Il Lago di Pietra del Pertusillo occupa parte del letto di un antico lago pleistocenico, e, rappresenta sicuramente uno degli elementi di maggior valore naturalistico (Area SIC e ZPS), pur essendo un invaso artificiale. L’articolata morfologia delle sponde, la confluenza dei fiumi e la rigogliosa vegetazione hanno creato un’oasi naturalistica perfettamente integrata con l’ambiente, ospitando specie animali rare come la Lontra e rivelandosi di sommo interesse durante gli spostamenti migratori di molti uccelli.
Le sue rive, inoltre, sono ricoperte da una fitta vegetazione boschiva, e, proprio qui si trova il bellissimo Bosco di Maglie, uno scenario davvero perfetto per gli amanti delle escursioni, con il suo Centro di Educazione Ambientale “Bosco dei Cigni”, offrendo la possibilità di godersi a pieno le bellezze dell’area.
L’itinerario escursionistico che costeggia le rive del Lago raggiunge punti panoramici particolarmente suggestivi in mezzo a una natura inesplorata, con scorci sui paesi che coronano la Valle.
Per di più, accanto agli elementi naturali, sono sparsi qua e là reperti storici come i resti di un antico Ponte Romano, poco lontano dal fiume Maglia.
Grumento Nova e le attrattive da visitare
Il Castello Sanseverino
Il castello originario fu costruito intorno al XI sec. e subì numerose aggiunte e modifiche ad opera dei Feudatari succedutisi nel tempo. Il suo assetto definitivo si ebbe tra Seicento e Settecento per volontà di Carlo Maria Sanseverino. Il Complesso, dotato anche di un teatro, era finemente addobbato con pitture e arredi.
Dell’antico palazzo sopravvive, oltre a ruderi sparsi, una parte delle scuderie, sulla cui facciata s’intravede lo stemma dei Sanseverino. All’interno sono visibili nicchie con bordi a stucco in rilievo, affrescate con figure di angeli che reggono degli specchi.
Palazzo Giliberti – Biblioteca
Il Palazzo Giliberti è un complesso residenziale del centro storico del paese, riportato agli antichi splendori dopo un sapiente intervento di restauro generale. Esso è stato destinato a luogo del sapere con allestimenti tematici altamente tecnologici.
Ospita la sezione antica della Biblioteca Nazionale “Carlo Danio”, alla quale è stata aggiunta una ricca collezione di opere più moderne destinate ai piccoli e grandi lettori.
Belvedere Aurora Sanseverino
Ricavato su ciò che rimane del castello dopo il terremoto del 1857, il Piazzale dedicato alla Principessa Aurora Sanseverino rappresenta, forse, il belvedere più suggestivo di Grumento Nova. Attrezzato anche con canocchiale panoramico, d’estate, diventa una location perfetta per eventi musicali e culturali.
Santa Caterina d’Alessandria – Museo Civico Ecclesiastico
La Cappella esisteva già nel XV secolo. Anticamente era annessa al Palazzo della famiglia Ceramelli insieme agli orti sottostanti, dove il suo più illustre proprietario, lo studioso Carlo Danio, collocò nel XVIII sec. numerosi reperti provenienti dalla città di Grumentum. Attraverso un cortile, che si apre sulla pubblica via con un pregevole portale in pietra del XVIII secolo, si accede alla chiesa, sulla cui facciata principale sono visibili una testa in pietra (San Biagio) e una meridiana.
La chiesa ospita il Museo Civico Ecclesiastico nel quale è esposta la famosa reliquia “Terra mixta cum Sanguine Christi“, donata il 24 settembre del 1284 alla chiesa matrice da Ruggiero II Sanseverino di ritorno dalle Crociate.
Il Santuario della Madonna di Monserrato
Il Santuario, che risale al 1582, si trova sul Monte Castello, a circa 6 KM dal centro di Grumento Nova. La posizione così dislocata è dovuta, secondo la tradizione, all’occultamento della statua della Madonna dell’Assunta da parte dei Cristiani durante le invasioni saracene, per evitarne la distruzione.
Dopo il 1582, in seguito all’istituzione del culto spagnolo della Madonna di Monserrat, introdotto dall’arciprete Ettore Giliberti, il luogo prese il nome di Monserrato. Il culto è ad oggi molto sentito, infatti, è la festa patronale più importante del paese.
Il martedì dopo Pasqua e l’ultima domenica di agosto, la statua della Madonna è portata in processione dalla Collegiata di Grumento alla Cappella sul Monte e viceversa, accompagnata dai fedeli, dalla banda e scortata dagli alabardieri, la congrega religiosa dei “soldati della Madonna”, vestiti “alla spagnola”, a ricordare le vittorie contro i Musulmani.
Grumento Nova e i rituali storici e religiosi
La Madonna del Grumentino
Il rito affonda le sue radici in antichissime tradizioni, ma è stato ripreso nel 1739 quando la chiesa era ormai ridotta a un rudere e il borgo di Saponara fu investito da una terribile epidemia di pleurite che causò oltre 70 morti.
Grazie all’apparizione della Madonna in sogno a una suora del Monastero di San Giovanni Battista, il popolo saponarese decise di restaurare e riportare al culto la cappella e la Madonna fece cessare il morbo.
Da allora, la domenica in Albis si festeggia la Madonna Salus Infirmorum, “Salvezza dei malati”. Numerosi pellegrini, anche dai paesi vicini, sono molto devoti alla Madonna e chiedono grazie per malattie di ogni tipo.
L’Aurora sotto le stelle – Rievocazione storica
Il paesaggio rurale della Val d’Agri influenzò la vita e l’opera di Aurora Sanseverino, che nacque a Saponara nel 1669. Figlia del Feudatario Carlo Maria Sanseverino (che restaurò il castello, costruendo il salone di corte) e di Maria Fardella, coltivò la passione per la poesia, la recitazione, la musica e la cultura a tutto tondo, componendo sonetti e partecipando all’Accademia Arcadia di Roma.
Ogni agosto il paese rievoca il matrimonio di Aurora con corteo, banchetto nuziale con degustazione di pietanze del tempo e spettacoli di arcieri, falconieri e acrobati.
La festa del vino
La Val d’Agri ha una ricca produzione vitivinicola. Qui, infatti, vengono prodotti i vini DOC “Terre Alta Val d’Agri“, ma la vocazione enologica di queste terre risale al tempo dei Romani, quando, nella campagna grumentina si producevano i vini Lagarini, conosciuti per le loro virtù terapeutiche e per il gusto zuccherino, come ci raccontano Strabone e Plinio.
Per celebrare la ricchezza enologica dell’area grumentina, ogni anno, ad agosto, viene organizzata una festa con degustazione all’aperto di vini e prodotti locali e viene assegnato, a produttori non professionisti, il titolo di miglior vino dell’annata.
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