Rotondella, il borgo tondeggiante della provincia di Matera
Rotondella (MT) è un tranquillo ed ospitale centro collinare, dove, nel percorrere le stradine che si sviluppano a spirale e che si intersecano tra loro, si riesce a raggiungere la sommità del colle a 576 MT s.l.m., e, ci si rende conto della particolarità del borgo, da sempre indicato come “il Balcone dello Jonio”, poichè gode di una felice posizione che domina il Golfo di Taranto.
Un antico borgo, urbanisticamente sviluppatosi nel corso dei suoi 500 anni circa di storia, sospeso tra la frenetica Piana Metapontina e le silenziose alture disposte a segnare il confine tra Calabria e Basilicata (o Lucania), anticamera del Parco del Pollino ed antico luogo d’incontro e di scambi tra popolazioni lungo le secolari vie di comunicazione.
Rotondella, tra storia e memoria
Rotondella ha un territorio che si allunga dall’area di Monte Coppola, zona di enorme interesse archeologico, dove diversi studiosi e ricercatori ritengono fosse ubicata la città di Lagaria (nota in tutto il Mediterraneo per le qualità terapeutiche dei vini che vi si producevano) e che la leggenda vuole essere stata fondata da Epeo (il costruttore del Cavallo di Troia) e così chiamata in ricordo della propria madre, fino alle rive dello Jonio, delimitato dal tratto terminale del bianco alveo del fiumi Sinni (navigabile sino al XVII secolo) definito dal geografo arabo Edrisi, all’alba del secondo millennio, il “Fiume del Silenzio”.
La sottostante Piana di Trisaia, dove si sta sviluppando il nuovo abitato di Rotondella Due, con le sue fattorie, con gli ampi magazzini per lo stoccaggio dei prodotti, ha condiviso il destino delle antiche città di Siris e della successiva Heraclea.
E’ attestata l’esistenza, da documenti archivistici del XII e XIII secolo, dei borghi di “Rotunda Maris” e di “Trisaia” (Terra dei Tre Santi), nonché del Monastero basiliano di Santa Maria delle Laure.
L’odierna Rotondella ha origini più recenti che collocano l’edificazione, sul Colle Limpidina, del suo nucleo originario (Palazzo baronale, Torre di avvistamento, ecc.) tra il 1510 e il 1520. Da allora la crescita urbanistica è stata lenta e graduale, favorita dall’assenza di insediamenti abitativi a valle.
Rotondella e l’arte
Rotondella presenta ampi ed ariosi palazzi gentilizi risalenti al ‘700, con portali e mascheroni in pietra lavorata, ad evocare un vago sapore barocco.
Di notevole pregio architettonico ed artistico anche le chiese, oltre ad alcuni casali diffusi nell’agro rotondellese. Alla prima metà del Seicento risale la chiesa di Sant’Antonio da Padova, restaurata di recente ed unica parte che ancora oggi sopravvive dello scomparso Monastero francescano. Di un certo interesse la Chiesa Madre di SS. Maria delle Grazie, situata nel cuore del centro storico, ampliata nel corso dei secoli.
Da segnalare, per la loro semplicità, la chiesa dell’Annunziata e le Cappelle di San Rocco e della Madonna del Carmelo. L’azione di bonifica della Piana Metapontina negli anni Cinquanta, lo sviluppo dei nuovi centri di Policoro (MT) e Nova Siri (MT), l’emigrazione verso le aree industriali del paese, una migliorata condizione di vivibilità nelle campagne, sono tutti fattori che hanno portato ad un lento abbandono del centro collinare. L’intero territorio è interessato da diversi anni a vari interventi di valorizzazione delle risorse esistenti.
Rotondella e la Piana di Trisaia, Terra delle albicocche
A Rotondella, esattamente nella Piana di Trisaia, da oltre venti anni, la coltura dell’albicocco ha trovato condizioni pedo-climatiche eccellenti ed oggi la produzione si sviluppa su oltre 900 ettari. Gli impianti presentano una serie di cultivar destinate sia al consumo fresco che alla trasformazione industriale (Cafona, San Castrese, Vitillo, Antonio Errani, Aurora, Pellicchiella, Monaco Bella, Carmen, Ninfa, Portici) per la produzione di puree destinate alla linea “baby food”.
Dagli inizi degli anni “90 sono presenti le Oasi ecologiche Plasmon. Oggi si assiste ad un ampliamento delle superfici (con nuove cultivar in grado di allungare il periodo di raccolta) ed alla completa conversione verso le produzioni biologiche certificate e integrate. C’è, inoltre, da sottolineare la produzione di succhi all’albicocca e di marmellate particolarmente apprezzate dai consumatori da parte di Masseria Nivaldine di Suriano Carlo e Azienda Agricola di Nicola Bianco.
Rotondella e la cucina: le specialità rotondellesi
Rotondella, anche per quanto riguarda il campo culinario, possiede specifiche peculiarità che la contraddistinguono, tutte molto gustose, sia per i primi piatti, sia per i secondi piatti e sia per i dolci. Ne sentirete di nomi strani e particolari!!!!!!
Se ne citano qui alcuni, tutti in versione dialettale, con il relativo significato in italiano.
A cominciare dalle “Frizzule ca’middiche” (pasta al ferretto con mollica di pane oppure formaggio) e sugo di carne; Ricchiitedde, Rasc’nate, Lahanedde (pasta nel formato di orecchiette o rascatielli) con legumi; Gnommaredde (o Zanzanedde), involtini preparati con interiora di capretto o agnello; P’pone a savizizzedde (peperoni essiccati con salsiccia); A cap’cedde (testa di agnello o capretto) al forno; Pastizze (calzone ripieno di carne); Falahone (calzone con patate, peperoni e cipolla oppure con bietole e spinaci); Fahule (calzoni ripieni di ricotta e pezzetti di salsiccia); Sfigghiate o Mufflette, i Sospiri (dolci con creme); le marmellate, bibite e succhi all’albicocca.
Rotondella e i tradizionali appuntamenti annuali
17 gennaio: Festa di Sant’Antonio Abate (Falò in Piazza Albisinni)
13 giugno: Festa di Sant’Antonio da Padova – Patrono di Rotondella
Fine giugno/inizi luglio: SAGRA DELLE ALBICOCCHE
16 luglio: Festa della Madonna del Carmelo
Dal 20 luglio al 30 agosto: ESTATE ROTONDELLESE. Incontri culturali, mostre di piccolo artigianato e di pittura, degustazione di prodotti e piatti tipici locali, spettacoli musicali, concerti, rappresentazioni teatrali, fra i quali, “Rockondella”, rassegna di suoni e tematiche giovanili.
16 agosto: Festa di San Rocco
Rotondella: come raggiungerla
-Dal versante tirrenico: Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria con uscita “Svincolo Sicignano” e immissione sulla S.S. 407 Basentana, in direzione Potenza. Proseguire sino a Metaponto e immettersi sulla S.S. 106 Jonica in direzione Reggio Calabria;
-Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria con immissione sulla Superstrada Sinnica dallo svincolo di Lauria Nord;
-Dal versante adriatico: Autostrada A14 Bari-Taranto con immissione sulla S.S. 106 Jonica, proseguire in direzione Reggio Calabria.
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